lunedì 10 ottobre 2016

MECCANISMI ENERGETICI
Per poter comprendere i diversi tipi di impiego degli integratori e della gestione di un training è fondamentale prima saper distinguere i tre principali meccanismi energetici.

La macchina muscolare ha a disposizione diversi tipi di carburante che provvederà ad adottare saggiamente in base al tipo di attività svolta. Da qui l'importanza di scegliere il numero di ripetizioni per serie, l'intensità di lavoro, la frequenza cardiaca e tutti i parametri dell'allenamento.
Se scendiamo nei dettagli tecnici appare subito chiaro che, per funzionare, questo apparato ha bisogno di energia da trasformare in lavoro meccanico. L’energia necessaria per questo lavoro viene fornita da molecole di una sostanza detta ATP. La rottura del legame che unisce i gruppi chimici che compongono l’ATP fornisce ai muscoli l’energia di cui hanno bisogno per poter funzionare.
Dal momento che la disponibilità di ATP presente nelle cellule è piuttosto scarsa, essa deve essere continuamente ricomposta.


1) ANAEROBICO ALATTACIDO
Il sistema dell’ATP-CP è utilizzato per attività fino a 8 secondi di durata, in cui l’organismo utilizza quasi esclusivamente le riserve di ATP e di creatina fosfato (CP).
Il sistema dei fosfati è utilizzato per contrazioni di intensità massimale e molto brevi (ad esempio nel sollevamento pesi e negli sprint), non richiede la presenza di ossigeno e non porta a produzione di acido lattico: per questo motivo le attività fisiche che usano prevalentemente questo sistema possono essere definite anaerobiche alattacide.
2) ANAEROBICO LATTACIDO
Per attività di durata compresa tra gli 8 ed i 45 secondi, l’organismo utilizza i carboidrati di deposito (glicogeno) per ricavare ATP. Le attività di questo tipo, non protratte generalmente oltre i 60 secondi, sono di intensità tale da richiedere al muscolo di affidarsi alle sole scorte energetiche, quindi, in assenza di ossigeno.
Durante questo processo il piruvato proveniente dalla glicolisi, in assenza di ossigeno, non può entrare nel ciclo di Krebs, e viene convertito in acido lattico che determina un abbassamento del pH nei tessuti e la conseguente sensazione di bruciore che accompagna degli sprint superiori ai 20 secondi di durata o delle serie “lunghe” con i pesi .

3) AEROBICO
Per attività di durata superiore ai 20 minuti, l’organismo si affida alla lipolisi aerobica, cioè alle riserve di lipidi da cui ricava gli acidi grassi per produrre ATP.
Il sistema aerobico si sviluppa all'interno dei mitocondri delle cellule. E' il sistema energetico più redditizio, che permette di sfruttare carboidrati, grassi e proteine e si presta a sforzi di lunga durata seppur non eccessivamente intesi.
Come anticipato questo sistema energetico è in grado di utilizzare grassi in deposito, ma
generalmente questo non avviene quando l'organismo è al massimo dello sforzo. Il motivo e' semplice: ricavare energia da una molecola di grasso necessita parecchie trasformazioni chimiche e quindi tempo. E' molto più rapido l'utilizzo dei carboidrati, che vengono trasformati prima.

Maggiore è lo sforzo, maggiore è la velocità con cui il muscolo deve produrre ATP, minore è la quantità di grassi utilizzata per produrre tale energia e maggiore è quella di carboidrati. 

Nessun commento:

Posta un commento