INTEGRAZIONE SPORTIVA
PROTEINE IN POLVERE
Sostanzialmente,
si tratta di latte “disidratato” al quale è stato tolto l’acqua,
il grasso e il lattosio. Qualsiasi forma di abuso è dannoso per il
nostro organismo, perciò per non sovraccaricare reni e fegato
sarà necessario un uso razionale delle proteine. In periodi di
forza/massa si può arrivare fino a 2-3 g/kg di proteine, si
tratta di periodi assai brevi.
Un
atleta intermedio in fase di allenamento ipertrofico in media
deve stare su carichi proteici pari a 1,5-2 gr/kg. La scelta delle
proteine alimentari deve essere indirizzata preferibilmente verso
prodotti ad alta digeribilità e ad alto valore biologico.
Il
grande vantaggio delle proteine in polvere, oltre che l’aspetto
pratico, è il tempo di digestione. Le proteine di alimenti
solidi devono essere trasformati sotto l’azione di enzimi nello
stomaco prima di raggiungere l’intestino, è un processo abbastanza
lungo.
1)
PROTEINE DEL SIERO
Comunemente
chiamate Whey Protein, fanno parte dei derivati del latte.
- Valore biologico più alto in assoluto (V.B.=104)
- Utilizzate rapidamente dal tessuto muscolare
- Scarso senso di sazietà dopo la loro assunzione
- Ottima digeribilità, spesso tollerate anche di chi ha leggere intolleranze al lattosio in quanto presentano un tenore di carboidrati (e quindi di lattosio che è una sua frazione) molto basso, in particolare le Isolate.Si differenziano principalmente in:
PROTEINE
DEL SIERO CONCENTRATE
Le
Whey concentrate sono le proteine del siero del latte più diffuse ed
economiche utilizzate frequentemente per aumentare l’introito
proteico allo scopo di potenziare l’ipertrofia muscolare.
Mentre gli integratori di proteine isolate contengono di norma più
del 90% di proteine pure, gli integratori di proteine concentrate
arrivano al massimo all’89%. Il motivo di tale differenza risiede
nel fatto che gli integratori di whey concentrate presentano una
percentuale più elevata di carboidrati (sotto forma di lattosio) e
calorie rispetto agli integratori di proteine isolate, e ciò fa sì
che queste due formule siano spesso utilizzate insieme negli shake o
nei sostitutivi dei pasti.
Nonostante
il grado minore di concentrazione, si parla comunque di proteine di
buona qualità (non adatte, però, alle persone intolleranti al
lattosio) visto che le whey concentrate hanno un contenuto piuttosto
alto di aminoacidi essenziali. Vanno assunte preferibilmente a
colazione o dopo l’allenamento.
PROTEINE
DEL SIERO ISOLATE
La
forma più pura di Whey Protein, gli integratori di proteine whey
isolate sono composti per il 90% o più da proteine pure. Le proteine
vengono ottenute dal latte attraverso un processo di filtrazione,
che è abbastanza raffinato da dare come risultato un prodotto
praticamente privo di lattosio, carboidrati, grassi e colesterolo.
Le
proteine che compongono questi integratori sono considerate complete,
cioè presentano tutti gli aminoacidi necessari alla nostra dieta,
con percentuali particolarmente alte di aminoacidi a catena
ramificata.
Un
altro fatto interessante è l’elevato contenuto di leucina,
aminoacido che promuove la sintesi proteica a livello muscolare, e
anche la riduzione del grasso, per effetto dell’aumento di energia
necessaria all’organismo per dar luogo al processo di sintesi.
Dato
il loro costo sono destinate principalmente alle persone con problemi
di digestione o intolleranti al lattosio o a persone esigenti, alla
ricerca di un prodotto di qualità con pochi carboidrati. Possono
rivelarsi molto utili al termine di una fase di definizione,
per ridurre l’assunzione di carboidrati indesiderati.
PROTEINE
WHEY IDROLIZZATE
Le
whey idrolizzate sono considerate la formula aurea nel campo delle
whey. A differenza delle concentrate e delle isolate, queste proteine
sono state già scomposte da alcuni enzimi in grandi peptidi, per cui
vengono assimilate in maniera molto rapida, e ciò le rende
più efficaci delle altre nel promuovere l’ipertrofia muscolare
post-allenamento.
Essendo
la caratteristica peculiare delle whey idrolizzate la loro rapida
assimilazione, va da sé che è la miglior forma di proteine per la
fase post-allenamento. Per questo motivo gli integratori di whey
idrolizzate sono normalmente i più cari.
2)
CASEINATO DI CALCIO
Anche
queste derivate dalla lavorazione del latte.
- Valore biologico più basso (B.V.=77).
- Assorbimento lento, quindi ottime alla sera.
- Ottimo potere saziante.
In
linea generale sono queste le tipologie di proteine che vengono
consigliate la sera prima di andare a dormire per l’effetto
time-relesed.
Le
proteine di tipo caseine necessitano di una digestione più lunga,
per via della loro consistenza tendono ad accumularsi nello stomaco.
Gli aminoacidi che compongono le proteine saranno “liberati”
gradualmente e garantiranno una copertura più lunga al nostro
organismo. Hanno un effetto anticatabolico, contengono molta
GLM e molti BCAA nonché dimostrano maggiori effetti anabolici
rispetto a quelle del siero.
Sono
consigliate prima di andare a dormire, in modo da avere una copertura
notturna.
3)
PROTEINE DELL’UOVO
- Ottimo valore biologico (B.V.=100).
- Elevata capacità di assorbimento.
- Adatte per tutti quei soggetti che non tollerano le normali proteine derivate dal latte, quindi soggetti che presentano una forte risposta di intolleranza al lattosio o addirittura alle proteine del latte.
Nonostante
le uova siano un ottima fonte di proteine, molte persone sono
spaventate dall’elevato contenuto in grassi e colesterolo. La quota
proteica si distribuisce più o meno equamente nel tuorlo e
nell’albume (prevale leggermente in quest’ultimo), mentre grassi
e colesterolo sono contenuti esclusivamente nel tuorlo. Gli albumi
liquidi rappresentano quindi un’ottima soluzione per chi desidera
aumentare l’apporto proteico della propria dieta senza introdurre
lipidi in eccesso. Analogo discorso per le proteine d’uovo in
polvere, a cui si aggiunge il grande vantaggio della praticità.
Nel
campo dell’integrazione alimentare, le ovoalbumine rappresentano la
tradizionale alternativa alle proteine del siero del latte. Il valore
biologico e l’efficienza proteica sono infatti simili, così
come gli altri indici di qualità proteica. Le proteine d’albume
d’uovo hanno un gusto leggermente salato, mentre quelle del siero
si avvantaggiano per un sapore più delicato e per il costo
leggermente inferiore.
Le
proteine d’albume d’uovo, in compenso, rappresentano la scelta
ideale per tutti quegli sportivi che non tollerano i derivati del
latte. Rispetto alle fonti vegetali, le ovoalbumine godono di un
profilo aminoacidico migliore, perché caratterizzato da un
ottimo equilibrio tra i vari amminoacidi essenziali. I tempi di
digestione delle proteine d’uovo risultano intermedi tra le più
veloci sieroproteine e le più lente caseine; di conseguenza
possiedono un ottimo potere saziante.
4)
PROTEINE ISOLATE DELLA SOIA
- Valore biologico basso (B.V.=74).
- Buon potere saziante.
- Ricche di isoflavoni (ideali quindi per il pubblico femminile).
- Adatte per tutti quei soggetti che non tollerano le normali proteine derivate dal latte, quindi soggetti che presentano una forte risposta di intolleranza al lattosio o addirittura alle proteine del latte.
AMINOACIDI A CATENA RAMIFICATA (BCAA)
(Branched
Chain Amino Acid) così chiamati perché la loro struttura chimica è
concatenata e forma delle specie di ramificazioni. Le concentrazioni
di BCAA (leucina, valina, isoleucina) sono più elevate nel
muscolo rispetto al plasma. Durante l'allenamento con i pesi, aumenta
il flusso di BCAA dal sangue al muscolo in allenamento. Per questo
motivo un'attività muscolare da Body Builder, comporta un calo di
BCAA nel sangue e si verifica un'alterazione del rapporto plasmatico
fra leucina, isoleucina, valina e triptofano. Quest'effetto,
caratterizzato da sedute intense d'allenamento, condiziona la
comparsa di fatica. Gli aminoacidi ramificati e il triptofano hanno
la stessa porta d'accesso al SNC (sistema nervoso centrale),
attraverso una particolare "barriera" denominata: barriera
emato-encefalica. Solo poche sostanze possono raggiungere il
cervello.
Durante l'allenamento intenso, il muscolo richiama i BCAA dal torrente circolatorio. Il calo di ramificati nel sangue rende più facile il passaggio del triptofano nel cervello. Raggiunto il cervello, il triptofano si trasforma in serotonina, un neurotrasmettitore implicato nel meccanismo fisiologico dell'affaticamento e della stanchezza in generale. Infatti, si consiglia un bicchiere di latte caldo prima di coricarsi, proprio per la sua concentrazione di triptofano, favorisce la sonnolenza.
Durante l'allenamento intenso, il muscolo richiama i BCAA dal torrente circolatorio. Il calo di ramificati nel sangue rende più facile il passaggio del triptofano nel cervello. Raggiunto il cervello, il triptofano si trasforma in serotonina, un neurotrasmettitore implicato nel meccanismo fisiologico dell'affaticamento e della stanchezza in generale. Infatti, si consiglia un bicchiere di latte caldo prima di coricarsi, proprio per la sua concentrazione di triptofano, favorisce la sonnolenza.
Altra
importante funzione svolta dai BCAA è quella plastica; circa il 60%
dei muscoli scheletrici è costituito da BCAA,
è quindi facile capire l'enorme importanza che questi aminoacidi
rivestono nella costruzione muscolare. Inoltre, l'acido
lattico
prodotto in seguito alla trasformazione dei carboidrati in energia
viene smaltito più facilmente in presenza di questi aminoacidi.
L'assunzione
di aminoacidi ramificati consente di evitare lo squilibrio
plasmatico, prodotto da una seduta prolungata ed intensa
d’allenamento; se presi dopo le sessioni di allenamento,
velocizzano di conseguenza il recupero.
Sono consigliati dai due ad un massimo d'otto grammi di aminoacidi ramificati, in relazione al peso muscolare, alla "durezza" dell'attività fisica e alla sua durata.
Dal momento d'assunzione i BCAA sono disponibili nel plasma dopo 20 minuti ma il livello massimo di concentrazione è stato riscontrato dopo due ore.
Sono consigliati dai due ad un massimo d'otto grammi di aminoacidi ramificati, in relazione al peso muscolare, alla "durezza" dell'attività fisica e alla sua durata.
Dal momento d'assunzione i BCAA sono disponibili nel plasma dopo 20 minuti ma il livello massimo di concentrazione è stato riscontrato dopo due ore.
Quando
parliamo di BCAA con rapporto 2:1:1, 4:1:1 e 8:1:1 stiamo ad
indicare che il rapporto di Leucina
presente è in quantità maggiore rispetto
agli altri due amminoacidi ramificati.
La
Leucina è presente in quantità maggiore rispetto alla Valina e
all’Isoleucina poiché
è
l’amminoacido
che interviene nella sintesi proteica e quindi nel recupero,
è importante per la costruzione ed il mantenimento del tessuto
muscolare, rallenta la decomposizione delle proteine muscolari e
promuove i processi di rigenerazione, mentre la Valina e la
Isoleucina svolgono una funziona
prettamente energetica.
- Pre e during 2:1:1
- During e post 4:1:1
- Post 8:1:1
CREATINA
La
creatina, è un amminoacido ottenuto a partire da arginina,
metionina e glicina, naturalmente
presenti nel nostro organismo (in un soggetto di sesso maschile di 70
kg la quantità di creatina corporea ammonta a circa 120g).
Di
questi 120 g l’1,5% (circa 2 g), si trasforma durante il giorno in
creatinina per poi venire espulsa mediante l’urina. 1 g viene
rigenerato dall’organismo, un altro grammo è recuperabile tramite
un’ alimentazione adeguata.
Il
95% è immagazzinato nel muscolo, il resto: nel cuore, testicoli e
retina.
Il
motivo della sua integrazione è il seguente: la creatina interviene
per soddisfare le richieste
energetiche del sistema anaerobico
alattacido; durante una contrazione con questo tipo di metabolismo,
non essendoci ausilio di ossigeno, è la molecola di ATP
ad intervenire come energetico (vedi
Fisiologia muscolare).
In
condizioni di riposo, questo amminoacido, depositandosi sul muscolo,
si lega ad un fosfato diventando fosfocreatina
(CP) ad opera del enzima
creatin chinasi. Durante una
contrazione, invece, la fosfocreatina lascia il suo fosfato per
produrre ATP.
Per
questi motivi, l’uso di tale sostanza incrementa la concentrazione
di fosfocreatina responsabile dell’innalzamento di ATP con un
conseguente aumento di prestazioni muscolari.
Durante
uno sforzo breve e intenso, dove la richiesta di ATP risulterà
elevata, ci sarà un miglioramento dell’attività contrattile del
muscolo con aumento di forza, sintetizzazione proteica e recupero.
Tra
gli effetti collaterali è riscontrabile una soppressione della
sintesi endogena della stessa da parte di fegato, la sua
assimilazione sembra essere agevolata del 60% con zuccheri ad elevato
IG.
Questo
perché i trasportatori della creatina (CT1
e CT2) sono dipendenti dal sodio e
l’insulina stimola la fuoriuscita del sodio dalla cellula.
Come
la glutammina, trattiene acqua nei tessuti muscolari
(iperidratazione), creando un ambiente favorevole alla crescita
muscolare e alla voluminizzazione.
Infine,
dopo circa 4 settimane di sospensione, i livelli nel organismo si
ristabiliscono.
Il
tampone altro non è che un semplice digestivo come il classico
brioschi.
Il
ruolo del tampone è semplice. Esso converte il PH gastrico
rendendolo basico e
permettendo così alla creatina monoidrata di essere veicolata
nell’intestino ed essere assimilata senza che una parte venga
degradata nello stomaco in creatinina.
Tuttavia
il tampone va usato con parsimonia e soltanto se la creatina viene
assunta sola e non con un pasto. Il consiglio è semplice: assumere
la creatina con un pasto che contenga del sodio
(un minerale che aiuta l’assorbimento della creatina), quindi
aggiungendo ad esempio del sale oppure frutta/verdura che contengono
sodio naturalmente.
PROTOCOLLO
DOSAGGI
(Protocollo
di carico e mantenimento) Si
comincia con un carico considerevole al fine di saturare le riserve
muscolari, con conseguente periodo di mantenimento:
Carico
di 0.3 g per Kg di peso corporeo suddivisi in 4 dosi giornaliere per
5/6 giorni (aumento delle riserve di creatina del 20%)
Carico
di mantenimento di 0.03 g al giorno per Kg di peso corporeo per 21/28
giorni.
Al
termine di tale fase si procede ad un periodo di scarico per almeno
un mese.
(Protocollo
di carico ciclico) Carico
da 0,3 g/kg/die oppure da 20 g/die per 5-7 giorni, a cui segue il
mantenimento da 3-5 g/die e una nuova fase di carico ogni 3-4
settimane.
(Protocollo
senza carico)
Procedere ad un assunzione giornaliera di 3/6 g al giorno per lunghi
periodi (un mese) rendendolo ugualmente efficace con minori evidenze;
se invece si utilizza per brevi periodi e/o con dosaggi minori i
benefici saranno nulli.
Nei
giorni di allenamento, 3 g/die nell'immediato post-allenamento. Nei
giorni di riposo, 3 g assieme a un pasto insulinostimolante composto
da carboidrati, proteine o carboidrati e proteine.
GLUTAMMINA
La
glutammina è un amminoacido non
essenziale,
ricavato dal glutammato,
che ricopre un ruolo importante nell'anabolismo
e nell'anticatabolismo.
È l'amminoacido libero più abbondante nelle cellule
muscolari. Infatti, la glutammina, rappresenta circa i 2/3 (65%)
degli amminoacidi cellulari.
Durante
un periodo di stress psico-fisico il corpo non riesce a produrre le
giuste quantità di glutammina. La sua integrazione, quindi, ridurrà
gli effetti del catabolismo muscolare dovuti ad un allenamento
stressante e prolungato.
Come
la creatina, riesce a trattenere liquidi dentro le cellule muscolari
dando un senso di pienezza.
Tra
gli effetti indiretti potremmo riscontrare un miglioramento della
sintesi proteica e un incremento della produzione
dell’ormone
della crescita.
Questo
amminoacido ricopre un importante ruolo nel funzionamento del sistema
immunitario.
Ci
riesce contribuendo alla produzione di glutatione,
l'antiossidante idrosolubile più abbondante
nel corpo.
In
base agli effetti che si desiderano ottenere, l'assunzione di
glutammina:
- deve avvenire un'ora prima dell'inizio dello sforzo insieme a carboidrati in quanto, oltre ad essere meglio assorbita in condizioni di elevata glicemia, la glutammina favorisce l'ottimale prestazione sportiva;
- deve avvenire subito dopo l'allenamento, entro trenta minuti dal termine dell'esercizio. In questo caso l'integrazione è consigliata insieme ad abbondanti liquidi ed aminoacidi ramificati. Questo protocollo di assunzione è il modo migliore per favorire il recupero ed i processi anabolici cellulari;
- deve avvenire a digiuno, possibilmente prima di coricarsi, per stimolare la secrezione di GH.
La
dose di assunzione consigliata si aggira intorno ad 1-1,5
grammi di glutammina al giorno. Bisogna comunque sottolineare che in
molti studi che ne attestano le proprietà ergogeniche, sono stati
utilizzati dosaggi nettamente superiori (5 grammi o 0,1 g per kg di
peso corporeo). L'assunzione di glutammina dovrebbe comunque variare
in relazione all'impegno fisico e alla dieta. Il fabbisogno di
glutammina aumenta notevolmente in caso di dieta povera di alimenti
proteici e quando gli allenamenti si fanno particolarmente intensi e
duraturi.
La
normale glutammina è rappresentata dal singolo aminoacido in forma
levogira, L-glutammina
appunto. Quella peptide,
la cui forma più comune è quella di dipeptidi, è un'associazione
tra glutammina e altri due aminoacidi glucogenetici, ovvero alanina e
glicina. Il prodotto finale ha un'equa miscela dei singoli dipeptidi,
ed una media di circa il 70% di glutammina totale.
I
vantaggi dei dipeptidi sulla forma levogira, sono una maggiore
stabilità e solubilità ed in generale un migliore assorbimento da
parte della muscolatura.
Tuttavia ci sono ancora delle controversie sulla sua superiorità rispetto al singolo aminoacido anche se c'è almeno un buon motivo per avvalorarla.
Tuttavia ci sono ancora delle controversie sulla sua superiorità rispetto al singolo aminoacido anche se c'è almeno un buon motivo per avvalorarla.
ARGININA
L’arginina
è un amminoacido essenziale nei bambini nella fase di crescita.
Per
quanto riguarda gli adulti, l’allenamento può richiedere maggiori
livelli di questo amminoacido.
Può
essere catabolizzato per essere impiegato come fonte
energetica laddove le scorte di
glucosio risultano basse oppure come detossificante;
durante sforzi prolungati, il corpo produce ammoniaca che contribuirà
ad una sensazione di fatica. Pertanto, tale integratore, è indicato
soprattutto negli sport di resistenza.
In
oltre, l’arginina, è molto utilizzata in quanto precursore di
ossido nitrico (NOS),
ovvero un vasodilatatore che favorisce una maggiore ossidazione e
nutrizione muscolare.
Esistono
varie forme di arginina ma la più popolare e sembra anche la più
efficace è quella AAKG ovvero "L-ARGININA-ALFA-CHETOGLUTARATO".
In questa forma l'arginina sembra possedere una spiccata interazione
con l'ossido nitrico.
Le
dosi consigliate e che sembrano essere sicure a livello intestinale
sono di 3 grammi in un'unica soluzione. Ovviamente questo rappresenta
un valore individuale puramente indicativo. Per ottenere i grammi di
"giusta digeribilità" per ogni utilizzatore è
consigliabile iniziare con una sola dose da 1 grammo per poi
aumentare via via, fin tanto che si percepisce una buona tolleranza
intestinale.
HMB
L'acido
beta-idrossi-metil-butirrico (o HMB)
è un metabolita dell'amminoacido essenziale leucinae
viene sintetizzato nell'organismo.
L'HMB
fu trovato per la prima volta nei maiali, in piccole quantità nel
pompelmo e nel pesce. Viene venduto sotto forma di compresse in sali
di calcio.
Una
ricerca pubblicata sul Journal
of Applied Physiology ha
mostrato che l'HMB può incrementare la massa
e la forza
muscolare.
Tre
grammi di HMB al giorno aiutano a combattere il catabolismo
e la ricostruzione muscolare. Gli studi evidenziano un maggior
beneficio nelle persone poco allenate. Inoltre, studi scientifici ben
controllati hanno trovato successo oltre che nell'anabolismo anche
nella perdita
di grasso corporeo
in uomini di 70 anni d'età.
Il
corpo umano ne produce circa 0,2÷0,4 grammi al giorno. Le dosi
standard utilizzate negli studi sono tra 1,5 e 3,0 g giornalieri
suddivisi in 2 somministrazioni, solitamente al mattino (quando
i livelli di cortisolo sono
più alti), prima di andare a letto ed anche prima e dopo
l'allenamento.
BETA
ALANINA
La
Beta
Alanina
è un amminoacido importantissimo per la sintesi muscolare di
carnosina,
un dipeptide antiossidante in grado di tamponare l'acido
lattico
nei muscoli, permettendo di resistere più a lungo a sforzi intensi e
favorendo il recupero dopo la gara o l'allenamento. Non
a caso, dunque, i livelli muscolari di carnosina sono maggiori
nelle fibre bianche (glicolitiche)
rispetto a quelle rosse (ossidative)
e prevalgono nelle specie animali che eseguono sprint frequenti. La
Beta-alanina è simile alla creatina in quanto i suoi effetti non
sono totali finché i livelli di carnosina muscolare non diventano
significativamente elevati, questo può richiedere giorni o anche
settimane. Pertanto, è bene integrare con la beta-alanina nel pre
allenamento e durante la giornata.
L'amminoacido,
inoltre, si sostituisce alla supplementazione diretta di carnosina
per il costo nettamente inferiore. Quest'ultima, di conseguenza anche
la B-alanina, viene additata anche di interessanti
proprietà antiossidanti. Indicata
per coloro che sono coinvolti in sport anaerobici, come sprint, body
Building, sollevamento pesi, boxe, powerlifter.
GLUCOSAMINA
La
glucosamina è una sostanza presente in natura nel nostro fisico,
un’importante componente del corpo umano. La glucosamina viene
utilizzata per la crescita e il buon mantenimento delle cartilagini,
della capsula
articolare,
di tendini
e
altri tessuti connettivi. Contribuisce inoltre al mantenimento del
liquido sinoviale.
- La glucosamina combatte l’artrosi;
- Frena l’assottigliamento della cartilagine in articolazioni come il ginocchio e l’anca ma anche le altre articolazioni ne traggono beneficio;
- Contribuisce alla formazione di cartilagine sana;
- Allevia il dolore;
- Migliora la lubrificazione delle giunture e rende perciò le articolazioni più agili;
- Non ha gravi effetti collaterali al contrario di molti antidolorifici o antinfiammatori;
- Si nota l’effetto benefico dopo alcune settimane d’uso; il miglioramento raggiunge l’apice dopo alcuni mesi d’uso.
CARNITINA E TERMOGENICI
La
carnitina è un aminoacido che il corpo utilizza per convertire i
grassi in energia.
Il
suo principale scopo è di trasportare gli acidi grassi dal
citoplasma all’interno dei mitocondri dove verranno trasformati in
energia. Tutto ciò avviene seguendo alcuni processi
(betaossidazione, ciclo di Creebs) sino ad arrivare alla formazione
della molecola di ATP.
La
capacità di ossidare acidi grassi è proporzionale alla quantità di
carnitina intracellulare. Da qui l’importanza della carnitina come
mobilitatore di acidi grassi. Occorre però precisare che questo
aminoacido è già presente nell’organismo ma la sua integrazione
ne facilita i tempi di utilizzo.
La
dose giornaliera consiste in 1\2 g un’ora prima di allenarsi
ciclizzando per 15 giorni.
In
campo medico è somministrata a pazienti con disturbi cardiaci in
quanto ha effetti positivi sul metabolismo del sistema
cardiovascolare.
Per
quanto riguarda gli allenamenti, di resistenza o di potenza, ricopre
un ruolo energizzante perché, come detto, sfruttando l’uso di
grassi come energia, si avranno a disposizione maggiori energie per
portare a compimento la performance.
Negli
sport di potenza riduce la produzione di acido
lattico e ammoniaca e migliora la
vasodilatazione (che contribuirà ad una facilità di ossigenazione).
Nelle
diete ipocaloriche
durante il digiuno, quando la glicemia è bassa e i livelli di
glucagone e acidi grassi sono più alti, la carnitina sarà più
attiva favorendo il dimagrimento.
In
commercio troviamo l’acetil-carnitina
che è maggiormente assorbibile a livello intestinale a differenza
della L-carnitina
(in forma libera).
Questo
tipo di prodotti, per la funzione che svolgono, prendono il nome di
termogenici.
Essi
presentano al loro interno sostanza come: tisina,
deputata alla regolazione del metabolismo basale; caffeina,
guaranà, sinefrina
che con il loro effetto termogenico contribuiscono ad un effetto
stimolante energetico.
ENERGIZZANTI
CAFFEINA
La
caffeina, appartiene al gruppo delle metilxantine, un gruppo
di alcaloidi (composti assai variabili diffusi nelle piante) simili
alle amfetamine. È uno stimolante, quindi
un nervino, che riduce il senso di fatica provocando,
però, assuefazione. Presente in thè, caffè, cioccolato e cola; a
determinate concentrazioni è ritenuta doping.
Nella
sua forma alimentare (ad esempio 40/60mg per tazzina di caffè; 35mg
lattina di cola, 60mg nel Thè) è meno efficace della
caffeina presente negli integratori commercializzati.
In
merito all'azione della caffeina sulla prestazione sportiva, è stato
ampiamente dimostrato che questo stimolante possiede un'efficacia
rilevante soprattutto nello svolgimento di discipline aerobiche.
Purtroppo,
nonostante rappresenti un valido aiuto nella stimolazione
delle fibre muscolari, la caffeina non si è dimostrata efficace nel miglioramento della
prestazione di forza.
Stimola
la lipolisi
dopo qualche ora dall’assunzione, poiché la sua molecola
interagisce attivamente col metabolismo, anche grazie alla capacità di stimolare la produzione
di catecolamine (simili
all'adrenalina).
La
dose di assunzione degli integratori a base di caffeina o che
contengono caffeina, è assolutamente subordinata alla suscettibilità
individuale (circa Max 400mg). Gli effetti collaterali imputabili
all'abuso di caffeina sono diversi ed alquanto fastidiosi
(eccitazione smodata, emicrania, insonnia, tremori, diarrea,
disidratazione).
L'effetto
eccitante
della caffeina è
causato dalla sua struttura, simile all'adenosina,
un messaggero chimico che modula lo stato sonno/veglia. La caffeina
si lega agli stessi recettori dell'adenosina non rendendoli più
disponibili e limitandone quindi l'effetto sull'organismo.
L'assunzione
di caffeina aumenta i livelli di adrenalina e noradrenalina,
che stimolano il sistema nervoso simpatico producendo l'aumento del
battito cardiaco e dell'afflusso del sangue ai muscoli.
I
suoi metaboliti (teobromina, parexantina e teofillina)
contribuiscono a potenziarne gli effetti grazie alla maggior
ossigenazione del sangue da parte dei polmoni, il maggior flusso di
sangue e quindi di ossigeno agli organi e la maggior disponibilità
di grassi come fonte di energia per i muscoli.
La caffeina
può aumentare
il metabolismo (dal
10 al 25%), ma solo se assunta in quantità piuttosto elevate (500 mg
al giorno, pari a 6-8 caffè espresso). Tali quantità sono vicine al
limite di tollerabilità, oltre il quale compaiono effetti
collaterali indesiderati soprattutto nei soggetti che tollerano male
la caffeina. Inoltre il caffè porta in breve tempo a sviluppare una
certa tolleranza anche
a queste dosi elevate, con conseguente perdita dei benefici in
termini di aumento del metabolismo.
Il
blocco di recettori dell'adenosina può anche avere un effetto
vasocostrittore
che diminuisce la pressione del sangue nel cervello e allevia il mal di testa.
Questo spiega perché spesso, per alleviare l'emicrania, basta bere
un caffè, e perché molti analgesici contengono caffeina.
L'abuso
può provocare escrezione urinaria di calcio oltre che a problemi
cardiovascolari come aritmie, narvosismo, palpitazioni, aumento della
gittata cardiaca ecc.
TAURINA
La
taurina,
è un aminoacido condizionatamente essenziale che viene aggiunto in
molti integratori e bevande energizzanti.
Tra
gli effetti positivi della taurina nel corpo umano vi è la riduzione
della pressione sanguigna,
contrastando la formazione del colesterolo
e dei trigliceridi ed impedendo
quindi l’intasamento delle arterie dovuto all’accumulo di grasso,
diminuendo di conseguenza la possibilità di infarto e di altre
malattie cardiovascolari.
Alcune
prove dimostrano che la taurina aiuta al miglioramento della
contrattilità del muscolo cardiaco, grazie alla possibilità
di aumentare l’apporto sanguigno al miocardio.
Grazie
agli effetti della taurina sull’apparato vascolare, l’aminoacido
può anche essere impiegato nella cura dell’infertilità
maschile, del diabete e del morbo di Alzheimer.
Studi
recenti effettuati sui ratti ai quali erano stati somministrati
integratori a base di taurina, hanno impedito di diventare sovrappeso
nonostante l’apporto di una dieta scompensata e ricca di alimenti
grassi.
La
taurina produce infatti benefici contro la fatica, stimolando il
metabolismo e riducendo la sensazione di fatica; notevoli sono anche
i benefici dovuti al miglioramento dell’ossigenazione dei tessuti,
grazie alla possibilità di bruciare più velocemente gli acidi
grassi.
L’assunzione
di taurina sembra avere benefici anche sul sistema
immunitario
infatti stimola l’azione dei macrofagi, cioè delle cellule che
hanno lo scopo di stimolare le difese immunitarie del corpo umano e
quindi di combattere le possibili infezioni in maniera più rapida e
decisiva.
La
taurina viene utilizzata in dosi da 2 a 8 grammi al giorno (spesso
distribuite in tre assunzioni giornaliere).
Gli
effetti collaterali
di un utilizzo cronico di taurina non sono ancora ben documentati. Ci
sono studi in attesa di conferma che indicano come un eccesso di
taurina negli adulti provochi ipertensione e problemi
gastrointestinali.
GINSENG
La
droga è la radice essiccata la cui forma ricorda quella di un
piccolo uomo (dal cinese “Ginseng”). É un tonico naturale fisico
e psichico. Considerata una pianta adattogena
poiché in grado di esercitare un azione aspecifica sui processi
fisiologici con il risultato di innalzare la resistenza fisica contro
gli stress ambientali, miglioramento della circolazione,
potenziamento della memoria. Nel complesso riduce stress
e nevrosi, rafforza
le difese immunitarie e abbassa i rischi di contrarre diverse
malattie grazie soprattutto ai ginsenoidi.
Ecco
alcuni accorgimenti:
- Evitare l'uso la sera;
- Sconsigliata l'assunxione in chi è affetto da diabete II poiché, in caso di uso di insulina, può aumentarne l'axione e causare ipoglicemia;
- Vietato a chi segue terapie con sedativi e ansiolitici o cardiotonici.
GUARANÀ
Il guaranà è
una pianta originaria della regione amazzonica, il suo nome botanico
latino è Paullinia
cupana.
Da
essa vengono ricavati degli
estratti erboristici dalle interessanti proprietà benefiche per la
salute. Il guaranà è normalmente reperibile nelle erboristerie
sotto forma di integratore
naturale.
Una
delle maggiori proprietà benefiche legate al guaranà riguarda il
suoi effetti
energizzanti.
Il guaranà avrebbe una struttura simile a quella della caffeina ed i
suoi effetti sul nostro organismo sarebbero piuttosto simili a quanto
provocato dalla sostanza normalmente contenuta nel caffè. Dato che
il guaranà viene rilasciato nell'organismo più lentamente rispetto
alla caffeina, i suoi effetti risulterebbero più potenti e duraturi
rispetto al caffè.
Il
guaranà stimola il sistema
nervoso centrale e
perciò la sua assunzione in piccole quantità potrebbe essere utile
per contrastare il senso di affaticamento ed innalzare i livelli di
energia. Il guaranà avrebbe inoltre un effetto
calmante rispetto
al senso di fame e
potrebbe essere in grado di supportare la perdita
di peso,
come avviene nel caso di spezie quali zenzero
e cannella.
Tra
le proprietà del
guaranà vi è inoltre la sua capacità di incoraggiare i movimenti
intestinali, un effetto positivo che potrebbe essere utile in caso
di stitichezza.
Esso è inoltre considerato utile in caso di complicazioni
intestinali come la diarrea o il meteorismo, in quanto può
contribuire a disintossicare e
purificare il nostro sistema intestinale.
Il
guaranà viene indicato non soltanto come un integratore dalle
proprietà benefiche specifiche per il nostro corpo, ma anche come
un aiuto naturale per
la nostra mente. Secondo alcuni studi, il guaranà aiuterebbe infatti a migliorare
la memoria,
a stabilizzare l'umore ed a conferire maggiore prontezza e capacità
di attenzione.
Il
guaranà viene impiegato non soltanto per la produzione di
integratori naturali, ma anche nella realizzazione di bevande
energetiche,
rivolte in maniera particolare agli sportivi.
Esso
può essere impiegato come ingrediente all'interno di integratori
utili a favorire la perdita di peso, per via della sua capacità di
stimolare il sistema nervoso nel dare il via al processo di lipolisi,
che permette il rilascio di grassi nel sangue, in modo tale che essi
possano essere impiegati per ricavare energia durante
l'esercizio fisico.
TRIBULUS
TERRESTRIS
Trubulus
Terrestris è una pianta, originaria di India e Africa, i cui
principi attivi sono stati oggetto di numerosi studi da parte di
istituti di ricerca universitari. Da tali studi sono emersi risultati
molto interessanti riguardo le proprietà di questa sostanza nel
favorire l’incremento endogeno del livello
di testosterone,
grazie alla produzione endogena di protodioscina,
una saponina steroidea, migliorando le fisiologiche funzioni del
suo precursore: l’LH.
Risulta
di grande aiuto per aumentare e migliorare le principali reazioni
metaboliche legate agli ormoni sessuali maschili (anabolismo) ed in
particolare la sintesi proteica. Gli studi fatti su soggetti maschi
che hanno assunto 800-1000 mg al giorno di Tribulus Terrestris hanno
evidenziato un miglioramento delle fisiologiche funzioni di
LH
e Testosterone.
La forma delle sue spine ricorda quella di un tribolo, un'arma
difensiva usata in diverse epoche storiche.
ZMA
(ZINCO MAGNESIO ASPARTATO)
Questo
integratore è così denominato in quanto contenente Zinco e
Magnesio. Questi due minerali sono associati alla vitamina
B6
che ne facilita sia il trasporto quanto l’assimilazione. I livelli
plasmatici di zinco e magnesio hanno una stretta correlazione con
l’aumento della forza e della resistenza muscolare. Infatti, lo
zinco
svolge funzione anticatabolita,
migliora la sintesi proteica, incrementa la produzione del
testosterone e del ormone della crescita IGF1, mentre il magnesio
partecipa al metabolismo energetico del sistema aerobico e anaerobico
oltre ad un miglioramento del sistema cardiovascolare. Lo ZMA risulta
essere tra gli integratori naturali più usato dagli atleti olimpici.
Al fine di massimizzare gli effetti positivi di tale prodotto, è
opportuno assumerlo alla sera, prima di dormire.
OMEGA
3
L’omega
3 è un integratore contenente acidi grassi polinsaturi, quindi
grassi “buoni”, è presente nel pesce e nei suoi oli.
L’integrazione
di omega 3 innalza i livelli di colesterolo “buono” (HDL)
deputato alla degradazione di quello “cattivo” (LDL).
Per
gli sportivi risulta essere un efficace antinfiammatorio
e, grazie alla presenza di enzimi vasodilatanti, incrementa
l’ossigenazione muscolare migliorando le performance.
E’
particolarmente importante nelle diete ipocaloriche poiché fonte
energetica nobilissima che, come detto in precedenza, non fa
ingrassare e combatte l’LDL.
CLA
Il
CLA (acido linoleico coniugato) è un acido grasso essenziale della
famiglia degli omega 6. Si trova nelle carni grasse, nel latte
e suoi derivati.
Si
stima che il consumo giornaliero di CLA per un uomo sia di soltanto 1
grammo, mentre la quantità consigliata è di 3,5 g di CLA/giorno per
un uomo adulto di 70 kg. Ciò vuol dire che se vogliamo seguire il
consiglio degli esperti dobbiamo assumere integratori di CLA.
Il
meccanismo d’azione del CLA non è stato ancora svelato del tutto,
ma pare che stimoli la degradazione del grasso agendo sulle
cellule adipose e sulle cellule muscolari, ove il grasso viene
ossidato per ottenere energia.
Il
vantaggio maggiore del CLA è che permette di ottenere buoni
risultati nella tonificazione perché non riduce il peso
mediante la perdita di acqua o di massa muscolare, ma facendo
diminuire unicamente il grasso. Un altro vantaggio è che produce i
suoi effetti anche senza essere abbinato ad esercizio fisico o
a diete restrittive. Inoltre potenzia il sistema immunitario, ha
proprietà antiossidanti e anti-infiammatorie e abbassa il
colesterolo.
CARBOIDRATI
I
carboidrati sono una fonte di energia. Avere energia è fondamentale
per potersi allenare intensamente. La
necessità in ambito sportivo di assumere carboidrati tramite
integratori
alimentari è
data dal fatto che gli zuccheri sono la fonte principale di energia
per gli sportivi, ma la loro assunzione con gli alimenti durante uno
sforzo richiederebbe tempi di digestione eccessivamente lunghi,
sottraendo energie agli altri processi fisiologici.
Gli zuccheri semplici risultano al contrario di troppo rapida assimilazione e non garantiscono inoltre la fornitura di energia protratta nel tempo.
Gli zuccheri semplici risultano al contrario di troppo rapida assimilazione e non garantiscono inoltre la fornitura di energia protratta nel tempo.
Per
quanto riguarda il fabbisogno, normalmente l'alimentazione
quotidiana, se equilibrata, basta a coprire le necessità dello
sportivo, a meno di casi particolari.
In genere chi si allena con i pesi li può assumere prima e/o durante l'allenamento per avere un surplus energetico e impedire cali di energia durante l'allenamento stesso.
Un altro interessante, e poco usato, metodo di integrazione di carboidrati è quello di prenderli dopo l'allenamento. A molti non sembrerebbe logico prendere un energetico quando è già stato compiuto uno sforzo, ma invece è molto importante per accelerare il recupero. Dopo l'allenamento, infatti, i muscoli cercano di recuperare ricostituendo il più velocemente possibile le scorte di glicogeno (lo zucchero immagazzinato nei muscoli) e solo dopo la fase di recupero inizia la fase anabolica, quindi prima si recupera e prima inizia la fase di crescita, prima si cresce e più si cresce perché c'è più tempo a disposizione per questa fase fra un allenamento e quello successivo. Molti trascurano completamente questo aspetto ma così facendo compromettono in parte i risultati.
In genere chi si allena con i pesi li può assumere prima e/o durante l'allenamento per avere un surplus energetico e impedire cali di energia durante l'allenamento stesso.
Un altro interessante, e poco usato, metodo di integrazione di carboidrati è quello di prenderli dopo l'allenamento. A molti non sembrerebbe logico prendere un energetico quando è già stato compiuto uno sforzo, ma invece è molto importante per accelerare il recupero. Dopo l'allenamento, infatti, i muscoli cercano di recuperare ricostituendo il più velocemente possibile le scorte di glicogeno (lo zucchero immagazzinato nei muscoli) e solo dopo la fase di recupero inizia la fase anabolica, quindi prima si recupera e prima inizia la fase di crescita, prima si cresce e più si cresce perché c'è più tempo a disposizione per questa fase fra un allenamento e quello successivo. Molti trascurano completamente questo aspetto ma così facendo compromettono in parte i risultati.
Come
assumerli: i carboidrati sciolti in acqua si assorbono tanto più
velocemente quanto più sono diluiti, quindi quando si assumono
subito prima o durante l'allenamento conviene diluirli abbastanza
(esempio 60 gr in 250 ml di acqua o più) ed introdurli frazionandone
l'assunzione in più volte. I carboidrati vanno assunti solo nei
giorni di allenamento.
Di
seguito sono elencati alcuni tipi di carboidrati adottati in
allenamento:
CARICO
DI CARBOIDRATI
Il carico
di carboidrati è
una tecnica
molto utile per gli atleti che esercitano sport di durata.
Consiste nell'immagazzinare
quantitativi superiori alla norma di glicogeno muscolare.
L’organismo brucia i carboidrati prima di utilizzare come
carburante grassi e proteine, immagazzina i carboidrati (glicogeno)
nei muscoli e nel fegato. Il glicogeno muscolare viene utilizzato
solo dal muscolo in cui è conservato, mentre quello epatico è
disponibile a livello sistemico.
Se il lavoro fisico rimane a livelli pari al 50% del massimo consumo di ossigeno, l’organismo utilizza come fonte energetica solo i grassi, lasciando pressoché invariate le riserve di glicogeno. La situazione cambia nel caso in cui il lavoro diventa molto intenso, in tal caso i carboidrati diventano l’unica fonte energetica per cui l’attività fisica è limitata alla disponibilità di glicogeno presente nei depositi: una volta utilizzato, l’organismo esaurisce il “carburante” per cui sviluppa una fatica sempre maggiore.
Nasce da qui la tecnica del carico di carboidrati, che però è inutile in attività fisiche che durino meno di un’ora, in quanto un impegno di questo genere non distrugge glicogeno in quantità tali da impedire la prosecuzione dello sforzo. In caso sia necessario impostare il programma per incrementare le riserve di glicogeno, bisogna seguire alcune regole ed accorgimenti, suddividendo in diverse fasi il programma stesso.
Se il lavoro fisico rimane a livelli pari al 50% del massimo consumo di ossigeno, l’organismo utilizza come fonte energetica solo i grassi, lasciando pressoché invariate le riserve di glicogeno. La situazione cambia nel caso in cui il lavoro diventa molto intenso, in tal caso i carboidrati diventano l’unica fonte energetica per cui l’attività fisica è limitata alla disponibilità di glicogeno presente nei depositi: una volta utilizzato, l’organismo esaurisce il “carburante” per cui sviluppa una fatica sempre maggiore.
Nasce da qui la tecnica del carico di carboidrati, che però è inutile in attività fisiche che durino meno di un’ora, in quanto un impegno di questo genere non distrugge glicogeno in quantità tali da impedire la prosecuzione dello sforzo. In caso sia necessario impostare il programma per incrementare le riserve di glicogeno, bisogna seguire alcune regole ed accorgimenti, suddividendo in diverse fasi il programma stesso.
FASE
DI DEPLEZIONE
Come
prima cosa bisogna esaurire le scorte di glicogeno presenti in tutti
i gruppi muscolari utilizzati nella attività svolta. In queste
giornate, viene ridotto il consumo di carboidrati a favore dei grassi
e delle proteine. Dal sesto al quarto giorno prima della gara bisogna
mantenere i livelli alimentari di carboidrati sotto i 100
grammi al giorno sostenendo un allenamento di intensità media.
Questa fase tende a ridurre ulteriormente i livelli di glicogeno non
solo nei muscoli ma anche nel fegato. Contemporaneamente l’organismo
tende a sintetizzare al massimo gli enzimi utili alla sintesi del
glicogeno.FASE
DI SUPERCOMPENSAZIONE
Comprende
gli ultimi tre giorni prima della gara. In questo periodo si deve
ridurre il lavoro muscolare e, contemporaneamente, impostare un
regime alimentare molto ricco in carboidrati (150-500 grammi al
giorno) aiutandosi anche con integratori. In questo modo si
provoca un sovraccarico di glicogeno cellulare.
I benefici derivanti da questo programma sono stati dimostrati dagli studi effettuati su alcuni atleti che hanno evidenziato, attraverso biopsie epatiche e muscolari, un incremento significativo delle riserve nonché dell’utilizzo di glicogeno. I dati emersi da questi studi hanno evidenziato un incremento del glicogeno di riserva dal 200% al 400%. Gli studiosi hanno inoltre dimostrato una significativa riduzione del catabolismo proteico dopo il carico glucidico, pur portando l’atleta alla fase di esaurimento delle riserve di glicogeno. Ogni grammo di glicogeno depositato necessita di quattro grammi di acqua, che vengono pure immagazzinati intracellularmente. Questa circostanza può causare nell’atleta una sensazione disagevole di pienezza prima della gara che tuttavia, man mano che il glicogeno viene bruciato, si trasforma in beneficio, perché riduce notevolmente il rischio di disidratazione.
I benefici derivanti da questo programma sono stati dimostrati dagli studi effettuati su alcuni atleti che hanno evidenziato, attraverso biopsie epatiche e muscolari, un incremento significativo delle riserve nonché dell’utilizzo di glicogeno. I dati emersi da questi studi hanno evidenziato un incremento del glicogeno di riserva dal 200% al 400%. Gli studiosi hanno inoltre dimostrato una significativa riduzione del catabolismo proteico dopo il carico glucidico, pur portando l’atleta alla fase di esaurimento delle riserve di glicogeno. Ogni grammo di glicogeno depositato necessita di quattro grammi di acqua, che vengono pure immagazzinati intracellularmente. Questa circostanza può causare nell’atleta una sensazione disagevole di pienezza prima della gara che tuttavia, man mano che il glicogeno viene bruciato, si trasforma in beneficio, perché riduce notevolmente il rischio di disidratazione.
MALTODESTRINE
La
maltodestrina è un carboidrato idrosolubile ottenuto
industrialmente sopratutto dalla scomposizione dell'amido
di mais o di patate.
È un ottimo sostituto del destrosio e proprio per questo motivo alla fine degli anni '80 l'industria del culturismo la impiegò per prima e in modo massiccio per aumentare l'apporto di carboidrati nella dieta degli atleti senza ricorrere allo zucchero.
La maltodestrina garantisce un apporto costante di energia mantenendo relativamente stabile la glicemia.
A seconda del grado di trasformazione degli amidi, si ottengono vari tipi di maltodestrine, caratterizzate da un numero variabile di molecole di glucosio. Queste molecole sono raccolte in catene polimeriche più o meno lunghe; proprio dalla loro lunghezza si determina la D.E. Destrosio-Equivalenza, che può andare da un minimo di 4-6 a un massimo di 36-39. Più alto è questo valore, più corte sono le catene di polisaccaridi e quindi più veloci saranno le modalità di assorbimento e di utilizzazione (una veloce assimilazione equivale ad un alto indice glicemico).
Per lo sportivo quindi sono interessanti le maltodestrine a D.E. media (20 - 24) le quali mantengono più costante i livelli glicemici e la cui metabolizzazione, non troppo lunga né troppo veloce, risulta efficace per fornire energia durante lo sforzo fisico.
È un ottimo sostituto del destrosio e proprio per questo motivo alla fine degli anni '80 l'industria del culturismo la impiegò per prima e in modo massiccio per aumentare l'apporto di carboidrati nella dieta degli atleti senza ricorrere allo zucchero.
La maltodestrina garantisce un apporto costante di energia mantenendo relativamente stabile la glicemia.
A seconda del grado di trasformazione degli amidi, si ottengono vari tipi di maltodestrine, caratterizzate da un numero variabile di molecole di glucosio. Queste molecole sono raccolte in catene polimeriche più o meno lunghe; proprio dalla loro lunghezza si determina la D.E. Destrosio-Equivalenza, che può andare da un minimo di 4-6 a un massimo di 36-39. Più alto è questo valore, più corte sono le catene di polisaccaridi e quindi più veloci saranno le modalità di assorbimento e di utilizzazione (una veloce assimilazione equivale ad un alto indice glicemico).
Per lo sportivo quindi sono interessanti le maltodestrine a D.E. media (20 - 24) le quali mantengono più costante i livelli glicemici e la cui metabolizzazione, non troppo lunga né troppo veloce, risulta efficace per fornire energia durante lo sforzo fisico.
DESTROSIO
Il
destrosio viene ottenuto industrialmente dall'idrolisi totale
dell'amido, generalmente proveniente dal mais o
dalla fecola di patate; si presenta come una polvere bianca cristallina, simile allo zucchero
ma con un sapore meno dolce.
Il
destrosio è solubile in acqua con azione endotermica (assorbe
calore); infatti un pizzico di destrosio sulla lingua provoca una
piacevole sensazione di freschezza.
Il
destrosio viene ampiamente utilizzato in campo alimentare, nella
preparazione dei più svariati prodotti dolciari e da forno, e
farmaceutico, come edulcorante, eccipiente e sostanza energetica in
varie forme (compresse, sciroppi, soluzioni fisiologiche ecc.).
Il
destrosio viene commercializzato come integratore alimentare ed
utilizzato come tale soprattutto nel post-allenamento,
per favorire il ripristino delle scorte energetiche muscolari e
facilitare l'ingresso di glucosio ed amminoacidi nelle fibre
muscolari.
FRUTTOSIO
Il fruttosio viene
generalmente utilizzato dagli atleti di sport
di endurance come
integratore di carboidrati ad assorbimento lento. Viene preso durante
gli allenamenti prolungati per favorire il mantenimento
dell'omeostasi del glucosio.Il fruttosio viene
convertito in glucosio nel
fegato e poi come tale viene riversato nel sangue.
Il basso indice glicemico del fruttosio consente
di avere un rifornimento
glucidico controllato nel tempo,
fondamentale per impedire sbalzi di glicemia. Generalmente viene
associato ad altri carboidrati con differente indice glicemico per
graduare nel tempo l'assorbimento di glucosio e diversi studi
mostrano come l'associazione di diverse fonti di carboidrati siano le
più efficaci per migliorare la performance aerobica.
Il fruttosio viene
utilizzato prima della competizione presumendo che ciò garantisca un
miglior mantenimento degli zuccheri nel sangue.
In realtà gli studi in materia danno risultati contrastanti nel
senso che non è effettivamente chiarito se l'assunzione di
solo fruttosio
prima
della prova fisica ne migliori l'esito. Pertanto si preferisce
utilizzare miscele
di carboidrati a vario indice glicemico.
Il fruttosio generalmente
non viene utilizzato dopo l'allenamento quanto monosaccaride con indice glicemico basso
e quindi non indicato per creare picchi insulinici utili al recupero
muscolare. Alcuni studi mostrano però che favorisce la sintesi
epatica di glicogeno.
PALATINOSIO
Il
palatinosio viene utilizzato nei prodotti da prendere prima e
durante gli allenamenti per gli sport di endurance. Il suo basso
indice glicemico consenta a questo disaccaride di comportarsi in
maniera simile al fruttosio con la differenza che più difficilmente
viene convertito in trigliceridi nel fegato come invece sembra
avvenire in parte per il fruttosio. Alcuni studi comparativi mostrano
che utilizzando palatinosio al posto di glucidi a indice glicemico
più elevato il corpo ossida meno carboidrati e più acidi grassi
risparmiando così le riserve glucidiche.
Questo
saccaride viene inserito anche nei pasti sostitutivi e nei
mass gainer per aumentare l'apporto calorico tenendo però
sotto controllo il rilascio di insulina, riducendo così il rischio
di accumulare grasso in regimi alimentari ipercalorici utilizzati per
l'aumento della massa muscolare.
Il
Vitargo è un integratore alimentare a base di polisaccaridi ottenuti
mediante l’idrolisi dell’amido di
mais che in seguito subisce un
processo di sprayzzazione e granulazione per conferire maggiore
solubilità al prodotto finito.
In
sostanza, il Vitargo, è composto di un particolare carboidrato, in
grado di stimolare l’insulina,
ma completamente privo di zuccheri a differenza del destrosio che ha
la stessa caratteristica ma che è un carboidrato.
Per
la sua composizione molecolare, il Vitargo, riesce ad essere
utilizzato dal corpo umano quasi al pari del glicogeno, ovvero come
fonte primaria di energia,
con una elevatissima assimilazione.
Ma
quali sono i suoi principali effetti nel nostro corpo?
- Assorbe poca acqua: il vitargo per la sua composizione non assorbe quasi acqua e quindi non toglie liquidi importanti dal nostro corpo per portarli nello stomaco.
- Ripristina quasi immediato delle scorte di glicogeno: ha un elevatissimo potere di ripristinare le scorte di glicogeno importanti soprattutto dopo intensi sforzi fisici e negli sport di fatica, come il bodybuilding.
- Viene assorbito costantemente: nonostante la sua velocità di assorbimento, il Vitargo, viene assimilato dal nostro organismo in maniera costante e proprio per tale sua caratteristica può essere utilizzato in combinazione con glutammina e creatina.
Essendo
quest’integratore un elemento per la reintegrazione di energia
all’interno delle cellule muscolari, ed avendo una velocità di
assorbimento molto elevata, va preso solo subito dopo un intenso
sforzo fisico, per permettere ai muscoli di cominciare a recuperare,
evitando di andare in catabolismo. In tal modo, i muscoli, dopo aver
effettuato grandi sforzi, riescono a trovare facilmente tutti gli
elementi nutritivi di cui hanno bisogno per recuperare dallo sforzo.
Ovviamente
per avere tutti i suoi benefici, il Vitargo non
va assunto con altri cibi che ne
possano rallentare l’assimilazione o alterarla. Un uso eccessivo
può causare effetti lassativi.
30
/ 50 % dei carboidrati complessivi assunti durante l'allenamento
negli sport di endurance quando la prova è di durata superiore ai 60
minuti.
0,3
/ 1 gr ogni kg di peso corporeo dopo l'allenamento associati a
proteine del siero del latte, amminoacidi ramificati e glutammina per
favorire il recupero e la crescita muscolare.
GAINERS
I
Gainers sono integratori studiati per l'aumento di peso da parte dei
Body Builders. Il loro scopo principale è quello di aiutare gli
atleti ad aumentare facilmente l'apporto calorico giornaliero.
Miscelano in proporzioni variabili carboidrati
e proteine,
ai quali vengono spesso aggiunte vitamine e sali minerali. Le
proporzioni sono: circa 20-25% proteine, 65-70% carboidrati (anche se
negli ultimi anni sono stati commercializzati gainers con quote
proteiche anche del 35-45%).I
gainers sono utili soprattutto alle persone che fanno fatica ad
aumentare di peso,
nonostante seguano già una ricca e abbondante dieta (sono perciò
sconsigliati agli individui che ingrassano facilmente). In questo
modo l'atleta può sopperire a qualunque mancanza di tipo calorica e
mantenere alti i livelli di glicogeno nei muscoli.
Se
si assumono gainers ad alto contenuto calorico e si sta seduti tutto
il giorno, non aumenterà mai la massa
muscolare, ma ingrasserete soltanto. Dosaggi dei gainers
ipercalorici variano notevolmente in base alla marca che avete
acquistato e per questo è sempre necessario consultare con
attenzione l'etichetta.
La
maggior parte delle marche suggeriscono una miscelazione di circa 2-4
misurini in acqua o latte.
Tale
importo, in media, potrebbe contenere fino a mille calorie in più,
quindi si consiglia di dimezzare le porzioni di cibo che assumete
durante il giorno, per avere maggior efficacia, inoltre ricerche
recenti hanno poi dimostrato che è meglio assumere calorie a poco a
poco, diffuse per tutto il giorno, che assumerne tutte in una volta.
IDROSALINI
Prima
di parlare di questi integratori è opportuno fare una premessa sul
sudore.
Il
sudore
è prodotto dalle ghiandole sudoripare ed è costituito da acqua e
soluti (principalmente sodio, potassio magnesio e cloro).
All'aumentare
della velocità di secrezione ghiandolare, nel sudore aumenta anche
la concentrazione dei due elettroliti
sodio (Na)
e cloro (Cl),
mentre la concentrazione di magnesio (MG) e potassio (K) tende a
ridursi. Sodio e cloro sono quindi i due elettroliti che più si
perdono in seguito ad un'abbondante sudorazione.
Durante
l'attività fisica i praticanti devono mirare al reintegro
dell'acqua
e dei sali minerali persi
mediante un apporto calibrato di diversi elementi. Questa
reintegrazione diventa assolutamente necessaria quando la perdita
idrica con la sudorazione arriva a circa 3 litri.
La
sudorazione determina sempre una perdita di acqua in eccesso rispetto
alla perdita di sali. Se l'assunzione di acqua non aumenta di pari
passo alla perdita di sudore, il bilancio
idrosalino si dice negativo. Si
ha come conseguenza riduzione
del volume dei liquidi corporei e della quantità di sodio
dell'organismo, associata ad un aumento della concentrazione dei
soluti osmoticamente attivi (osmolarità).
E'
sbagliato quindi, fare uso di bevande idrosaline durante un'attività
che non comporta una perdita di sudore eccessiva (come la sala pesi o
una lezione di aerobica a bassa intensità).
Il
reintegro razionale dell'acqua e dei sali è rappresentato da bevande
meno concentrate rispetto al plasma (ipotoniche),
che quindi più si avvicinano all'osmolarità del sudore. Quindi
utilizzando una bevanda ipotonica non si altera il meccanismo
fisiologico della sudorazione.
E'
sempre consigliabile, pertanto, aumentare l'apporto di acqua quando
si ha sudorazione intensa. In particolare l'assunzione di liquidi
prima e durante il lavoro muscolare riduce e ritarda la comparsa
della disidratazione e delle sue conseguenze.
Viceversa,
la reintegrazione dei Sali è opportuna, in generale SOLO se le
perdite di sudore sono molto importanti (come durante una lezione di
spinning, una corsa stile fondo, lezioni di fitness ad alta intensità
a regime aerobico o cardio fitness). In questo caso, infatti, la
quantità di Sali persi dall'organismo può ammontare a molti grammi,
risultando pari o superiore all'introito giornaliero.
- Il reintegro deve avvenire in base all'effettiva perdita di liquidi;
- Deve avvenire preferibilmente dopo lo sforzo fisico;
- Sarà favorito dall'assunzione di bevande fresche (10-15°);
•
Il
miglior reintegro si ottiene assumendo bevande con una bassa
concentrazione di sali e zuccheri disciolti (ipotoniche).
Di
seguito distinguiamo 3 tipi di integratori idrosalini:
- Integratori ipertonici: sono bevande la cui concentrazione, costituita da carboidrati e sali minerali, determina una pressione osmotica cioè un'attrazione dei liquidi, superiore a quella del plasma. Richiedono tempi molto lunghi di assimilazione a livello intestinale;
- Integratori isotonici: sono bevande la cui concentrazione determina una pressione osmotica uguale a quella del plasma. Richiedono tempi medi di assimilazione a livello intestinale.
- Integratori ipotonici: sono bevande la cui concentrazione determina una pressione osmotica inferiore a quella del plasma. Sono le bevande che richiedono in assoluto i tempi più brevi di assimilazione a livello intestinale.
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